Nel rinnovare il sito di Kamarino ho sentito l’esigenza e la voglia di fare un blog. Perché? Sostanzialmente per informare. Io lavoro in aziende orticole da trent’anni ormai…. e l’agricoltura, i sistemi agricoli sono la mia passione. Penso umilmente di aver accumulato tante conoscenze, e forse competenze, nel settore. Da cinque anni, inoltre, sono impegnato a tempo pieno in questa azienda di famiglia per la produzione di pomodoro da consumo fresco, nella quale ho creato Kamarino.
Osservo con stupore e fastidio che l’informazione sui prodotti agricoli, su ortaggi e frutta in particolare, è quasi sempre palesemente distorta, urlata, tesa a “far notizia” e non a fornire chiarimenti ed esaustive spiegazioni al consumatore.

Al contrario, sono fermamente convinto che il bisogno di conoscere più a fondo quello che si mangia sia un’esigenza sempre più sentita, soprattutto tra i giovani. Per questo ho deciso da un paio d’anni di intensificare la mia attività sui social e via web poiché li reputo strumenti straordinari per mettere i produttori come me in contatto diretto con il consumatore finale, l’ultimo anello, e per me il più importante, di una catena distributiva molto spesso troppo lunga.

Tanti gli spunti che negli ultimi anni hanno solleticato la mia attenzione e che cercherò in questo spazio virtuale di trattare e analizzare. Tra gli altri: le polemiche sulle speculazioni dei prezzi degli ortaggi discusse nei salotti di porta a porta da politici e personaggi dello spettacolo che, probabilmente, la campagna l’hanno vista solo dall’aereo; le violente proteste di piazza contro pesticidi di cui nessuno sa assolutamente niente. In questi, come in altri casi, le domande sono tante e necessitano di risposte pacate, ragionate e consapevoli. E talvolta è importante saper porre le domande giuste. Ad esempio: perché per curare il corpo umano si possono usare preparati chimici mentre le piante, per il rispetto dell’ambiente, non possono essere curate nello stesso modo? Lo sapevate che in natura esistono tantissimi funghi e batteri innocui per le piante e molto dannosi per l’uomo? Lo sapevate che nei prodotti “a marchio bio” è possibile trovare residui chimici in quanto la legge lo consente? Perché in televisione di agricoltura ormai parlano solo i cuochi in qualità di esperti? A me sembra un paradosso: al cuoco chiedi come si cucina la pasta o come si coltiva il grano?

Eppure va proprio così: i cuochi parlano anche di tecniche di coltivazione…

Mai quanto oggi le notizie si misurano con l’audience e con i like. Ma quello che emerge da questo sistema è un’informazione piatta, inutile e talvolta rischiosa. Il rischio è formare un’opinione pubblica completamente distorta e pagarne tutti le conseguenze: produttori e consumatori. Purtroppo, soltanto le riviste specializzate e i blog per gli esperti del settore riescono ancora a riportare analisi argomentate. Con questo non voglio screditare l’intera categoria dei giornalisti: è evidente che l’argomento è ancora considerato di nicchia. Al contrario, io credo che oggi ci sia un accresciuto interesse nei confronti del cibo. Sapere come e dove viene prodotto influisce direttamente sui comportamenti nella spesa giornaliera ed è dunque diventato un bisogno importante nella vita di tutti.

Quante volte amici e conoscenti mi chiedono come faccio ad essere sicuro che la frutta è sana? Come faccio ad essere sicuro che la verdura è fresca? Come si fa a trovare pomodori gustosi, visto che in genere non sanno più di niente?

Ebbene… non ho soluzioni, ma tramite questo blog potrò offrire il mio punto di vista. Il punto di vista di un orticoltore che ama il suo lavoro e con 30 anni di esperienza alle spalle.
Poiché sono principalmente un agricoltore e scrivere non è il mio mestiere, le mie riflessioni, le mie opinioni, le mie appassionate invettive contro le palesi disinformazioni, saranno scritte «a quattro mani» con Stefania Bonura, scrittrice ed editor, con la quale collaboro con Kamarino da qualche tempo.
Buona lettura